Aziende: è possibile pagare meno tasse?

di Francesca Sperzagni, Simona Corizza, Pasquale Tandoi e Luca Letizia

Ogni anno molte aziende si vedono costrette a chiudere i battenti a causa, sia dell’altalenante quadro economico che dall’eccessivo carico tributario. Una pressione fiscale che diventa spesso insostenibile dalle limitate risorse finanziarie a disposizione, con la conseguenza di non riuscire piu’ a pagare le tasse, gli stipendi ai dipendenti e quanto dovuto ai fornitori. Il piu’ delle volte le imprese non sono in grado o non pensano a mettere in atto tutta una serie di azioni che potrebbero permettere di alleggerire imposte e contributi da versare nelle esose casse dell’erario e/o tutelare il proprio patrimonio da eventi esterni inaspettati.

Ecco le principali soluzioni:

1) la forma societaria adeguata: è fondamentale il regime societario adeguato alle caratteristiche aziendali e soprattutto più idoneo ad ottenere vantaggi fiscali in relazione al tipo di attività che viene svolta. Se è possibile aderire al regime forfettario sarebbe opportuno farlo; per esempio, se si svolge attività di facchinaggio o movimento merci sarebbe opportuno trasformare la tua impresa in una cooperativa. Se il volume d’ affari è invece elevato è consigliabile la s.r.l.

2) sapersi districare bene tra deduzioni e detrazioni: è importantissimo essere sempre a conoscenza di tutto quello che si può “dedurre o detrarre dal fisco”. Le deduzioni sono le spese che possono essere sottratte al reddito prima di calcolare l’imposta da pagare. Le detrazioni invece, sono quelle che possono essere sottratte direttamente alle imposte da pagare, diminuendone così l’importo. Per documentarle occorre avere certificazione di tutte le spese sostenute, con l’indicazione del codice fiscale o partita IVA (fatture o scontrini parlanti), che non vanno allegate alla dichiarazione ma conservate in originale per un eventuale futuro controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate.

3) leasing: acquistare un bene in leasing, oltre a consentire di fare un investimento importante pagandolo a rate, offre interessanti vantaggi dal punto di vista fiscale, finanziario, operativo.  I canoni di leasing sono deducibili in presenza di un bene strumentale all’attività svolta ed è consentito un ammortamento più rapido rispetto a quanto previsto nell’ipotesi di acquisto diretto, grazie alla detraibilità dei canoni periodici nell’arco della durata del contratto.

4) la pianificazione fiscale: si parla di pianificazione fiscale quando i contribuenti organizzano legalmente i loro affari fiscali per ridurre al minimo la tassazione gravante su di essi. La “lecita pianificazione fiscale” è la scelta, per esempio, tra due regimi fiscali alternativi, messi a disposizione dall’ordinamento che spesso però degenera in espedienti e scappatoie formalmente leciti, ma sostanzialmente tendenti all’elusione fiscale. Ad esempio, quando ci si serve di imperfezioni normative e interpretazioni delle leggi al fine di aggirare il fisco: l’utilizzo di prestanomi, le super sponsorizzazioni, le società intestate a parenti anziani e nullatenenti, ecc.

5) Una soluzione per abbassare l’utile delle società può essere quella di ricorrere al TFM, ossia il trattamento di fine mandato. Si tratta, in sostanza, di un pagamento differito della società nei confronti dell’amministratore proprio come il TFR e, proprio come il TFR, il TFM è interamente deducibile.

Il principale vantaggio derivante dal corrispondere il trattamento di fine mandato è di natura fiscale, sia per la società che per l’amministratore. Infatti, per l’azienda il TFM è un costo deducibile dal reddito d’impresa e può essere sfruttato per abbassare la base imponibile su cui calcolare l’aliquota IRES al 24%.

Dobbiamo comunque sottolineare che per godere di tali benefici è necessario che il il TFM sia previsto dallo Statuto o da apposita delibera assembleare.

Se tale requisito venissero meno, le quote accantonate per il trattamento di fine mandato perderebbero il diritto alla deducibilità. Allo stesso modo, verrebbe a mancare l’agevolazione della tassazione separata prevista per l’amministratore.

6) Costante monitoraggio della situazione economica e contabile Potrà sembrare una banalità, ma è proprio un continuo e corretto monitoraggio della situazione economica e della contabilità che farà la differenza quando si dovranno pagare le tasse. Tramite un minimo di “organizzazione” e un buon sistema di monitoraggio della situazione economica, si avrà la possibilità di raccogliere le informazioni adeguate per sapere, ad esempio, se e quando è il caso di fare un investimento, piuttosto che utilizzare una delle agevolazioni fiscali riservate.

7) Welfare aziendale Si tratta di uno strumento, messo a disposizione delle aziende, per donare benefici e servizi ai propri dipendenti e godere di particolari sgravi fiscali: prestazioni, opere, servizi corrisposti al dipendente in natura o sotto forma di rimborsi spese aventi finalità di rilevanza sociale, escluse dal reddito di lavoro dipendente.

Con il termine welfare aziendale si intende, quindi, quell’insieme di azioni finalizzate al miglioramento del clima aziendale e al benessere di ogni singolo lavoratore, che consente di raggiungere i seguenti obiettivi:

Aumentare la retribuzione reale dei lavoratori senza incidere sul costo del lavoro per unità di prodotto, perché incrementa la produttività e cioè il valore aggiunto aziendale per ora lavorata;
Migliorare il clima aziendale, il benessere dei lavoratori e il loro potere d’acquisto attraverso le misure da loro maggiormente apprezzate e che hanno maggiore efficacia incentivante producendo come ricaduta misurabile la riduzione dell’assenteismo e dei costi d’inefficienza;
Ottimizzare l’impatto fiscale e contributivodel compenso non monetario sia per i lavoratori che per l’impresa;
Attrarre e fidelizzare le migliori risorse.
L’azienda, attraverso il piano di welfare, assegna ai propri dipendenti flexible benefits, con diverse modalità di fruizione. E’ sempre più diffusa la gestione di un budget assegnato, in modo tale che ogni singolo dipendente compone liberamente ed in modo personalizzato il proprio pacchetto di spesa (gestione attraverso piattaforme online) tra i servizi offerti.

I beni ed i servizi fruibili dai lavoratori possono essere molteplici. Si va dalla previdenza (versamenti integrativi verso un fondo di previdenza complementare), alla salute (sussidi sanitari integrativi e rimborsi spese mediche), ai rimborsi per le spese scolastiche dei figli, per il trasporto pubblico e per le spese per l’assistenza di familiari anziani o non autosufficienti, fino ai buoni acquisto per lo shopping, il carburante o la spesa al supermercato, oppure ai voucher per lo sport, il tempo libero ed il benessere.

Infatti, i Flexible Benefits sono una forma di retribuzione al lavoratore dipendente in beni e servizi in natura, che non concorrono a formare reddito da lavoro dipendente (TUIR, artt. 51 e 100).

Il grande vantaggio dei flexible benefits è che non sono imponibili al fisco ed alla previdenza.

Al contrario, i Fringe benefits sono generalmente contrattati individualmente tra l’azienda ed il dipendente, allo scopo di gratificare il singolo percipiente e sono imponibili al fisco ed alla previdenza.

Le condizioni per attuare il welfare aziendale possono sintetizzarsi in questo modo:

Il welfare aziendale deve essere destinato alla generalità dei lavoratori o a categorie di lavoratori dipendenti, ovvero gruppi omogenei di lavoratori che possa essere individuato secondo criteri oggettivi (es. a tutti gli operai).
La fonte che legittima l’attuazione del welfare aziendale può essere o la contrattazione di secondo livello, o un regolamento aziendale, oppure il CCNL di riferimento.

Welfare e contrattazione di secondo livello

In particolare, la contrattazione di secondo livello (aziendale o territoriale) può prevedere la facoltà per i dipendenti di convertire (in tutto o in parte) il Premio di Risultato in servizi di welfare oppure può essere finalizzata al riconoscimento a favore dei dipendenti (entro un certo valore concordato) una serie di servizi di utilità sociale, (quali educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale o sanitaria) o beni in natura.

Il vantaggio di adottare la contrattazione di secondo livello è sicuramente il  miglioramento delle relazioni sindacali aziendali e la possibilità di introdurre un sistema di Premi di Risultato, con facoltà dei lavoratori di convertirli in Welfare.

Welfare e regolamento aziendale

Un sistema di welfare può essere inserito all’interno dell’azienda anche in previsione di un regolamento aziendale, senza necessità di accordi con le organizzazioni sindacali. In questo caso il regolamento aziendale deve configurare l’adempimento di un obbligo negoziale.

I vantaggi in questo caso sono la snellezza della procedura e la piena autonomia da parte del datore di lavoro sui flexible benefit da utilizzare.

Welfare e CCNL

Da ultimo, il welfare aziendale può essere anche previsto dal CCNL stesso. Ad esempio, il CCNL Metalmeccanica è stato tra i primi a disciplinare lo strumento del welfare aziendale.

In tutti i casi, si determina comunque la piena deducibilità dei costi per l’azienda e l’aumento del potere d’acquisto del dipendente, che non è penalizzato dalla tassazione fiscale e contributiva sulle somme oggetto del piano di welfare.

Il grafico seguente rappresenta efficacemente questi vantaggi, ipotizzando due situazioni in cui un’azienda decida un sistema di premialità cash (a sinistra) e un sistema di Welfare aziendale (a destra), per un importo di euro 1000,00.

Riguardo le numerose tipologie di flexible benefits, sono diverse le piccole/medie imprese che, per migliorare il clima aziendale ed il benessere dei lavoratori, hanno stipulato una polizza a protezione della salute e degli infortuni dei propri dipendenti.

I motivi per i quali le imprese decidono di ricorrere a soluzioni assicurative sanitarie per i propri dipendenti sono diverse.

Di seguito elenchiamo i vantaggi previsti:

PER I LAVORATORI:

Benefici in termini di protezione

  • La tranquillità di non gravare sul bilancio familiare in caso di malattia, infortuni.

Prestazioni di eccellenza

  • La possibilità di evitare i lunghi tempi di attesa del Sistema Sanitario Nazionale per interventi, prestazioni diagnostiche o visite specialistiche.
  • La possibilità di usufruire anche di prestazioni non garantite dal Sistema Sanitario Nazionale.
  • La possibilità di ricorrere a Strutture Sanitarie Private Convenzionate senza dover anticipare il pagamento e di usufruire i prestazioni diagnostiche, cure e terapie fisioterapiche, cure dentarie in strutture di eccellenza, con tariffe agevolate o senza sostenere il costo della prestazione.

PER L’IMPRESA:

Possibilità di tutelare la salute del proprio capitale umano attraverso programmi di prevenzione o tramite l’accesso a prestazioni diagnostiche o visite specialistiche. Fidelizzare significativamente i propri dipendenti in virtù del ruolo sociale assunto e disporre di un importante strumento di negoziazione.
Queste sono alcune delle possibili soluzioni per consentire alle aziende di ottenere dei vantaggi fiscali.

Ad oggi, nessuna azienda in grado di stare sul mercato ed essere competitiva può fare a meno di seguire questi suggerimenti. Diffidate dai trucchetti consigliati dall’”amico dell’amico” o dai conoscenti del “cugggino”.

Se avete trovato l’articolo interessante, non esitate a contattarci per approfondimenti.

Francesca Sperzagni, Commercialista – psconsultinrroma@gmail.com

Simona Corizza, Consulente del Lavoro – studio.corizza@gmail.com

Pasquale Tandoi, Consulente Assicurativo – tan.pasquale@gmail.com

Luca Letizia,  Consulente Sicurezza sul Lavoro – formazione@uai-monterotondo.it

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